Terza sala
La III sala è riservata all’altra consistente collezione privata del Museo, quella di Paolo De Simone, anch’egli appassionato naturalista, laureato in agraria e trasferitosi a Città della Pieve nel 1886 con la Marchesa Vittoria Spinola, figlia di Vittorio Emanuele Il, con la quale condivise scelte e attività in ambito agroalimentare.
La biodiversità perduta
Le vetrine di questa sala mostrano 5 scatole entomologiche, una spermoteca (raccolta di semi di ortaggi e di piante di interesse alimentare e farmacologico), una xiloteca (raccolta di legni sezionati di piante arboree e arbustive) di varia provenienza.
Sugli espositori sono sistemati alcuni vertebrati tassidermizzati, una campionatura molto limitata rispetto alla raccolta originaria di Paolo De Simone.
Il titolo della vetrina situata in questa sala: la biodiversità perduta, richiama l'attenzione sul rischio che corre l'intero patrimonio botanico e zoologico, poiché in 10.000 anni, attraverso l'agricoltura e l'allevamento, l'uomo ha selezionato e coltivato una grande varietà di piante ed animali selvatici, “addomesticandoli”, creando moltissime specie locali in grado di adattarsi e sopravvivere ai diversi tipi di suolo e di clima, ma con l'avvento dell'agricoltura e dell’allevamento industriali e delle monocolture, molte specie importanti rischiano l'estinzione.
Nella III sala è posto un touch-screen con aspetti storici del Consorzio di Bonifica della Val di Chiana
